Il legale Silvia Bondi: “Gli istituti condannati devono risarcire”. Casi a Firenze, Pisa e Montelupo, ma la vicenda riguarda le scuole di tutta la Toscana

Livorno, 10 marzo 2016 – Non passa giorno che sul tavolo dell’avvocato livornese Silvia Bondi (nella foto in basso) arrivi una richiesta di aiuto da parte di genitori con figli disabili. Una richiesta nata perché nelle scuole non si rispetta il piano educativo individuale (Pei) che stabilisce l’esatto numero delle ore di sostegno necessarie per ogni singolo ragazzo con disabilità.

Le scuole, prese dai tagli degli organici e dalle scarse risorse economiche, riducono questi numeri creando discriminazioni ai ragazzi e disagi alle famiglie. “Quest’anno giudiziario – racconta l’avvocato Bondi – ha visto condannare molti istituti scolastici per discriminazione indiretta in danno di alunni con disabilità. La mancata assegnazione delle ore di sostegno indicate nei Pei non è più solo una violazione di un diritto assoluto del soggetto, ma adesso anche una forma di discriminazione verso gli studenti che vengono posti in una posizione di svantaggio rispetto ai compagni normodotati”.

I provvedimenti, chiarisce l’avvocato, riguardano i tribunali ordinari di LivornoPisa e Firenze.

“Fino all’anno scorso la materia veniva trattata esclusivamente dal Tar – continua – dal 2015 invece c’è stata una apertura della giurisdizione nei confronti del tribunale ordinario”. La mancanza di ore per gli studenti disabili è riconosciuta come una grave forma di discriminazione.

“La scuola, di fatto – dice la Bondi – pone il soggetto in condizione di svantaggio perché gli orari non sono garantiti. E dal punto di vista didattico, si creano lacune incolmabili”. Di recente su Livorno ci sono stati episodi molto gravi.

Silvia Bondi ha patrocinato cause a Livorno, Firenze e Pisa

“Una scuola superiore – racconta l’avvocato – è finita in tribunale perché a un ragazzo con pesante disabilità che frequentava l’ultimo anno e doveva sostenere gli esami di maturità non venivano garantite le ore di sostegno. In questo caso la scuola ha opposto resistenza anche se poi alla fine il tribunale ha dato ragione alla famiglia e l’istituto costretto a pagare le spese legali”. A seguito dei ricorsi dell’avvocato Bondi sono state condannate, in Toscana, una scuola superiore di Firenze e una dell’infanzia di Montelupo con conseguente risarcimento di 3.500 euro per la copertura delle spese legali.

L’avvocato chiarisce passaggi fondamentali: quando viene presentato il ricorso sulle ore di sostegno assegnate ai ragazzi, viene formulata anche la domanda cautelare, richiesta di provvedimento urgente. Poi, con l’ordinanza con cui termina il giudizio, arrivano i provvedimenti definitivi. “Il tribunale ha confermato anche il comportamento discriminatorio della scuola condannandola alle spese legali”.

Dunque, doppia vittoria: “Sì, devo dire che c’è grande apertura e sensibilità della magistratura. E questo deve dar coraggio alle famiglie”. Anche se c’è grande amarezza, perché ancora oggi i genitori già vessati da tanti problemi devono sopportare la battaglia legale per far rispettare diritti fondamentali dei loro figli come quello dello studio e dell’inclusione sociale.